Il bilancio idrologico


Il bilancio idrologico è l'equazione che confronta le entrate con le uscite d'acqua nell'ambito considerato, che può essere l'intero bacino idrogeologico o la conca lago. Il periodo di riferimento è normalmente un anno.
I parametri che entrano nell'equazione sono la quantità di pioggia, l'evaporazione, i prelievi idrici, la portata dell'emissario e l'eventuale variazione di livello del lago.
L'equazione è relativamente semplice nel caso di laghi contenuti in conche di roccia impermeabile, nel nostro caso invece i parametri da inserire nell'equazione sono incerti perché il lago è la parte affiorante di una falda acquifera, che si estende nel terreno circostante, costituito da formazioni porose e permeabili che, a loro volta, occupano l'intero substrato impermeabile illustrato a pagina 5. Mancando dati certi, non affronteremo l'equazione e ci limiteremo a generiche osservazioni sui vari parametri in gioco.
L'acqua piovana che cade direttamente sul lago provoca un immediato aumento di livello della stessa misura. A esempio se piove un centimetro d'acqua il livello aumenta immediatamente di un centimetro.
L'acqua piovana che cade sul terreno all'interno del bacino imbrifero, in parte evapora, anche per effetto della traspirazione delle piante, in parte discende ruscellando in superficie verso il lago, ed in parte percola attraverso il terreno raggiungendo la falda acquifera ed il lago.
La pioggia che cade sul terreno del bacino idrogeologico, all'esterno del bacino imbrifero, in parte ruscella superficialmente dalla parte opposta del lago ed in parte percola verso il lago o evapora
Quando le piogge non sono intense, specie dopo un lungo periodo di siccità, prevale l'evaporazione per cui il ruscellamento e la percolazione sono praticamente inesistenti.
La parte di pioggia che percola attraverso le vulcaniti e raggiunge la falda acquifera migra lentamente verso il lago in modo diffuso, e attraverso sorgenti superficiali e subacquee. Il suo effetto sul livello del lago è quindi ritardato.
Ma non tutta l'acqua di falda raggiunge il lago: notevoli quantità vengono sottratte dalle sorgenti e da circa 1000 pozzi a monte del lago, per uso irriguo o potabile.
Nel corso degli ultimi 40 anni le piogge sono diminuite in media del 10%. Contestualmente l'evaporazione è aumentata in quantità non nota, forse 5% - 10%, sia a terra che sullo specchio lacustre.
L'effetto combinato della minor pioggia, la maggiore evaporazione e l'aumento dei prelievi ha inciso negativamente sulla portata dell'emissario, la quale è diminuita dalla media di circa 100 milioni di m3/anno del 1960 alla attuale media di 25, con una perdita complessiva di 75 milioni di m3/anno. Come si spiega la perdita del 75% della portata del Marta? In mancanza di dati certi, il deficit può essere intuitivamente così ripartito:
- 35 milioni m3/anno per prelievi idrici (vedere pagina 56)
- 20 milioni m3/anno per diminuzione di piogge.
- 20 milioni m3/anno per aumento dell'evaporazione
La perdita di livello del lago dal 1960 ad oggi è stata ininfluente perché inferiore a 0,5 milioni di m3/anno. A tale proposito si noti che un centimetro di livello del lago di Bolsena corrisponde a circa un milione di metri cubi (più precisamente 1,14). Il livello del lago è rimasto sostanzialmente invariato, ma è un livello artificialmente mantenuto "strozzando" le paratie dell'emissario.
La "strozzatura" comporta un aumento del tempo di ricambio del lago, che originariamente era di 120 anni e che ora è dell'ordine di 500 anni, ossia, praticamente, nessun ricambio. Non occorre un approfondito studio idrogeologico per concludere che gli inquinanti che giungono al lago, non trovando alcuna via d'uscita attraverso l'emissario, rimangono nel lago per sempre.
Questo fatto comporta domande fondamentali per la salute del lago, alle quali può rispondere solo una seria ricerca scientifica: perché la qualità dell'acqua è apparentemente buona malgrado che gli inquinanti non trovino alcuna via d'uscita dall'emissario, ma in futuro sarà sempre così?