Il fiume emissario

Il fiume emissario Marta inizia all'incile del lago e, seguendo un tratto iniziale quasi pianeggiante, raggiunge la Cannara, che è un antico edificio, a cavallo del fiume, anticamente usato per la cattura delle anguille. A circa tre chilometri di distanza dal lago il fiume passa sotto il "ponte della cartiera", dove si trova uno strumento fisso dell'ENEL, ora inattivo, che in passato misurava la portata.
Prima di Tuscania il fiume è stato deviato in un canale artificiale per passare attraversare quattro centrali elettriche dell'ENEL, dopo di che scorre a lato di una cartiera a Tuscania e poi sfocia nel mare Tirreno vicino a Tarquinia.
In corrispondenza dell'incile si trova un'antica costruzione in muratura detta "traversa sul Marta" il cui scopo è quello di regolare il deflusso dal lago. L'opera è provvista di bocchette la cui apertura è regolata da paratie in legno che scorrono verticalmente a ghigliottina, fino ad appoggiarsi sulla soglia dell'incile quando vengono totalmente chiuse.
Aumentando l’apertura delle bocchette si ottiene un immediato aumento della portata del fiume ed una lenta diminuzione del livello del lago. Viceversa, serrando l'apertura si ottiene una immediata diminuzione della portata del fiume ed un lento aumento del livello del lago. Esiste anche la spiacevole possibilità che il livello del lago si abbassi malgrado sia stata chiusa la paratia che da accesso al fiume: ciò significa che al sistema lago/fiume manca acqua, o per scarsità di pioggia, o per eccesso di prelievi idrici a monte, o per eccesso di evaporazione.
La traversa è provvista di cinque bocchette, larghe due metri, il cui numero è chiaramente esuberante rispetto alla attuale portata del fiume, infatti le quattro laterali sono chiuse in modo permanente. Gli anziani ricordano però che in inverno venivano aperte tre bocchette e che il fiume correva impetuoso.
La gestione dell'apertura delle paratie è fonte di discussioni fra i vari comuni ed utenti. I prelievi idrici dal lago e dalla sua falda per uso potabile ed irriguo sono diventati rilevanti, anche in considerazioni delle avverse condizioni climatiche (diminuzione delle piogge ed aumento dell'evaporazione).
Per evitare che il lago perda il suo livello naturale, si fa ricorso alla "strozzatura" delle paratie in modo da ridurre il deflusso dell'emissario. Infatti per compensare i prelievi d'acqua dal lago e le avverse condizioni meteorologiche, bisogna ridurre la portata dell'emissario di una quantità equivalente al deficit.
Per molti anni la paratia centrale, è rimasta sollevata dalla sogli d'incile circa 50 cm, ma dopo continue riduzioni e fasi alterne siamo attualmente arrivati a soli12 cm.
Al problema dei prelievi di acqua dal lago, si è aggiunto quello di concordare un livello "ottimale" del lago. Marta vorrebbe mantenere un livello prudenzialmente alto in modo da evitare l'affioramento dei fondali in caso di siccità. Bolsena e Montefiascone preferirebbero un livello basso per aumentare l'arenile destinato ad usi turistici. Infine l'ENEL chiede un deflusso più costante per una migliore gestione della produzione elettrica. Nel corso dell'anno 2002 le paratie sono state più volte sollevate e richiuse a seconda dell'esigenza dominante.
Il grafico della portata dell'emissario registra la drastica diminuzione di portata avvenuta dagli anni 60 ad oggi. La portata media, è ormai ridotta a quasi un quarto di quella originaria.
Il grafico non ha la pretesa della precisione. Infatti misurare la portata del Marta all’incile è impresa difficile: anzitutto non esiste uno strumento registratore permanente, inoltre il troppo stretto passaggio dell'acqua fra la paratia e la soglia d'incile è disturbato da ramaglie e rifiuti che causano un flusso ridotto, turbolento e irregolare, che rendono difficile effettuare attendibili misure strumentali. In mancanza di meglio, la portata è stata misurata al ponte della cartiera sulla base di una scala di livello studiata in passato dall’ENEL
Purtroppo lungo i 3 km che separano l’incile dal ponte della cartiera si verifica un'interferenza che falsa la misura.

Quando piove intensamente si verifica un aumento di portata al ponte della cartiera, dovuto al tratto di 3 km del bacino del Marta, che non ha relazione con la portata all'incile.
Negli anni 2002 e 2003 abbiamo ritenuto più attendibile usare la formula teorica che da la portata in funzione del livello del lago essendo attualmente l'apertura della bocchetta centrale di cm 12x200.

La tabella è stata verificata sperimentalmente nell'Agosto 2002 mediante un mulinello, non solo all'uscita della bocchetta, ma anche alla Cannara, al ponte della Cartiera e all'impianto COBALB, a monte dello scarico del depuratore. I valori registrati nelle quattro stazioni erano praticamente uguali.

Non è possibile ricostruire quale fosse in passato l'apertura della bocchetta centrale: nel 2001 è stata aperta a volte a 50 cm, a volte 25 cm. dal 2002 al 2004 ci risulta che l'apertura sia stata costante, pari a 12 cm. Con tale apertura il tempo di ricambio del lago è dell'ordine di 500 anni.
La riduzione della portata compromette altre utenze: le centrali di produzione elettrica, la cartiera, l'irrigazione della valle del Marta, i fabbisogni idrici di Tuscania e di Tarquinia.
La definitiva chiusura delle centrali idroelettriche dell'ENEL sarebbe un evento particolarmente negativo perché l'energia pulita da loro prodotta equivale a quella consumata per far funzionare il depuratore e le stazioni di pompaggio del collettore. E' invece un rilevante pregio ecologico il fatto che il lago produca autonomamente l'energia elettrica pulita necessaria per la propria depurazione. Infine appare inopportuno privarsi di una sorgente di energia sicuramente pulita per sostituirla con altra inquinante come quella termoelettrica.