Associazione Lago di Bolsena
Il lago di Bolsena
note ambientali ad uso delle scuole

Ringraziamento

Nella gestione dei laghi gioca un ruolo importante l'educazione ambientale, che ha per presupposto la conoscenza degli elementi fondamentali che regolano la vita degli ecosistemi lacustri.
Sono particolarmente lieto di porgere il mio ringraziamento a quanti hanno collaborato a realizzare queste note che, attraverso un'attenta e globale analisi dei fattori che determineranno il futuro del lago di Bolsena, vogliono porsi come ausilio didattico per le scuole.
L'educazione ambientale di sistemi complessi quali sono i laghi deve imparasi a scuola. La nostra Associazione si augura che insegnanti e studenti, grazie anche a questa pubblicazione, riescano a diffondere nel tessuto sociale conoscenze e pratiche conformi ad un modello di sviluppo ecocompatibile con il nostro lago.


Giovanni del Drago
Presidente dell'Associazione Lago di Bolsena

Hanno collaborato:

Maria Cristina Bruno: Benthos
Enrico Calvario: uccelli acquatici
Paolo Cavacini: fitoplancton
CNR – Ist. Studio Ecosistemi –Pallanza: analisi chimiche (2001/04))
CO.BAL.B: collettore e depuratore
Alessandro Fioravanti: preistoria del lago
Maria Ida Guancini: zooplancton
Rossella Mortellaro: vegetazione
G. Pagano/A. Menghini/S. Floris (STEGA): cartografia idrogeologica
Fabrizio Scialanca: rilievi fisico-chimici (2000)
Annarita Taddei: fauna ittica
Ufficio Idrografico di Roma: dati sulle precipitazioni

Pubblicazione realizzata nell'ambito del Progetto In.F.E.A con il contributo di:
- Ministero dell'Ambiente
- Regione Lazio
- Provincia di Viterbo
in collaborazione con il Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale della Provincia di Viterbo

Introduzione

Il Lago di Bolsena è noto per i suoi valori paesaggistici e storico-archeologici. Dal punto di vista naturalistico il lago rappresenta un esempio ben conservato di ecosistema lacustre. Non è certamente una zona di natura selvaggia ma rappresenta un ambito in cui le attività umane (agricoltura, pesca, turismo) hanno saputo svilupparsi in modo armonico e mantenere quel carattere di “sostenibilità” nei confronti dei valori ambientali.
Il Lago di Bolsena, i Monti Vulsini, le isole Martana e Bisentina, e l’Alto e Medio Corso del Fiume Marta, sono Siti di Importanza Comunitaria (SIC), ai sensi della Direttiva Europea 92/43, denominata Direttiva Habitat.
Il Lago di Bolsena è inoltre stato designato quale Zona di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi di un’altra Direttiva Europea, la 79/409 (Direttiva Uccelli) quale area importante per la nidificazione e lo svernamento di diverse specie di Uccelli, naturalisticamente rilevanti.
Siamo così entrati a far parte della Rete Europea denominata “Natura 2000”, una serie di aree che si prefiggono di conservare habitat e specie animali e vegetali di rilevante interesse europeo. In tali siti, il nostro Paese si è impegnato a preservare l’integrità degli habitat e delle specie per i quali essi sono stati designati.
Quale contropartita di questo impegno, le aree suddette vengono privilegiate dall’Unione Europea, attraverso la possibilità di presentare progetti di conservazione e di sviluppo sostenibile, sia da parte di privati che delle amministrazioni pubbliche, attraverso lo specifico programma LIFE-Natura.
Una normativa di origine comunitaria (DL 152/99) elenca una serie di analisi chimiche e fisiche per giungere ad una classificazione standardizzata dello stato di qualità dei laghi europei. Sono state stabilite cinque classi di valore decrescente: "elevato"; "buono"; "sufficiente"; "mediocre"; "scarso". Lo stato del lago di Bolsena è risultato "buono" ma, pur essendo tale classificazione molto gradita, si deve considerare che lo stato era sicuramente "elevato" appena 50 anni fa: si è quindi verificato un degrado, ora rallentato dai recenti interventi di tutela, descritti nel testo.
L'anzidetta classificazione registra passivamente il risultato finale di tutte le trascorse vicende del laghi, indipendentemente dalle loro cause e senza individuare gli aspetti che ne determineranno gli sviluppi futuri.
E' invece proprio nei confronti di questi ultimi che bisogna concentrare la massima attenzione, tenendo conto che il nostro lago è a “lento ricambio”, e che per questa sua caratteristica la stessa normativa lo rende classificabile come “area sensibile e vulnerabile”.
I beni ambientali possono ovviamente essere utilizzati per fini utili all'uomo, a condizione però che alla fine di ogni anno rimangano nelle stesse condizioni in cui erano all'inizio. In caso contrario il bene ambientale deve considerarsi gestito come oggetto "usa e getta".
Ciò suggerisce l'opportunità d'istituire, come in altri stati, un "Lake Management" qualificato, con riconosciuta competenza limnologica, che abbia la necessaria autorità e responsabilità di proporre e valutare tutte le iniziative che possono incidere sul futuro del lago. Tale organismo non è normalmente previsto dalla normativa italiana, ma è possibile nelle aree protette, gestite da consorzi comunali, per le quali però occorre un vasto consenso della collettività locale.
Vale la pena di ricordare che il lago non è un serbatoio d’acqua per uso irriguo e potabile: è un ecosistema, un monumento della natura, una bellezza paesaggistica, una risorsa turistica, una fonte di lavoro, un complesso di storia e di tradizioni: è il bene che caratterizza la nostra Comunità.
L'Amministrazione Provinciale di Viterbo, tramite l'Assessorato all'Ambiente ha, prima Provincia in Europa, ottenuto la certificazione EMAS (Environmental Management and Audit Scheme), che è una certificazione a livello comunitario dell'impegno assunto nella tutela dell'ambiente. Quali consulenti ed enti certificatori sono intervenuti l'ENEA, l'ARPA, il Comitato ECOLAB ECOAUDIT, l'APAT, ecc. Siamo certi che anche il lago trarrà beneficio da questo grosso impegno di tutela ambientale.
La scienza che studia i laghi si chiama limnologia. E' una scienza che coordina e organizza nel proprio campo di studio numerose discipline, quali: geologia, idrologia, meteorologia, fisica, chimica, biologia, botanica, zoologia, informatica, ed altre, tutte necessarie per comprendere il funzionamento degli ecosistemi lacustri e prevederne l'evoluzione.
Nella gestione dei laghi gioca un ruolo rilevante l'educazione ambientale, ma ciò richiede la conoscenza di nozioni elementari di limnologia, che per la loro complessità è opportuno imparare a scuola. Per questa ragione, la presente pubblicazione, è stata redatta per essere utilizzata come ausilio didattico a livello scuola media.
Ci auguriamo che la nostra iniziativa, tesa ad una maggiore conoscenza e consapevolezza dell'ambiente lacustre, sia di stimolo ed incoraggiamento per quanti s'impegnano per la tutela del nostro lago.